Castello di San Giacomo
A Favignana, nelle isole Egadi, situate nella parte Nord-Occidentale della Sicilia, c’è un castello intrappolato in una prigione, un tempo era il castello di S. Giacomo che assieme ad altre due fortezze era una struttura adibita alla difesa dell’isola. Oggi il castello è visibile solo dalla montagna che sovrasta la città, poiché, all’esterno delle sue mura è stato costruito un carcere, quindi non è accessibile al pubblico. La costruzione di questo castello, si deve a Ruggero I° d’Altavilla, il primo Conte di Sicilia normanno. I documenti storici riportano la datazione della costruzione del castello tra il 1074 e il 1101. Circa 400 anni dopo, durante la dominazione aragonese, è per volontà di Ferdinando II°, detto il cattolico, che il castello di S. Giacomo viene riedificato sulla base di quello preesistente. Il nome del castello si deve ad una chiesetta, presente all’interno delle mura della fortezza intitolata a S. Giacomo, patrono di Spagna. Secondo gli storici locali, "il cattolico" re aragonese ordinò al Signore di Favignana, Andrea Riccio, di fortificare l’isola contro le incursioni dei turchi che battevano il mare di Sicilia sempre con intenzioni ostili.
La struttura del castello di S. Giacomo
La struttura del castello di S. Giacomo vista dall’alto ha una forma a stella, c’è una parte interna, quadrata, chiamata "maschio" e una parte che la circonda che forma dei triangoli. Situato nel cuore della città, il castello è visibile a chiunque anche grazie alle alte mura che lo circondano. La parte inferiore del castello è costruita nelle cavità della roccia di tufo e si trova, quindi, sotto il livello stradale, questa parte è separata dal resto degli edifici da un fossato che la circonda. Ai tempi della costruzione, questi sotterranei servivano da armeria e alloggio della guarnigione, al sicuro, quindi, da qualunque attacco esterno. Le mura del piano alto del castello sono quelle tipiche, con finestre a feritoie utili per la difesa del forte. Originariamente esistevano due ponti levatoi uno esterno e uno intermedio tra il maschio e la parte esterna della struttura. Oggi, dove c’era il ponte levatoio esterno c’è l’ingresso del carcere, anche l’altro ponte è stato modificato durante la trasformazione del castello di S. Giacomo da fortezza a casa di pena detentiva.
Perché il castello è diventato un carcere?
In realtà non si tratta di una trasformazione forzata, nell’isola di Favignana è radicato il concetto che il castello di S. Giacomo sia una prigione, perché lo è almeno dai tempi dei Borboni e il confino dei prigionieri è continuato tra quelle mura anche sotto i Savoia e durante il fascismo. Ad onor del vero, non solo i castelli di Favignana sono stati sede di prigioni per secoli tra il castello di S. Giacomo e il castello di S. Caterina, ma la stessa isola sin dai tempi dei Borboni fu un luogo dove confinare delinquenti e deportati. Quindi, la trasformazione nel dopoguerra della fortezza di S. Giacomo in prigione fu naturale e negli anni ’70, del secolo scorso, divenne un carcere di massima sicurezza. Pertanto, possiamo ipotizzare che l’economia di Favignana si sia sempre basata anche sulla prigione locale oltre che sulla pesca e sugli scavi di tufo. Negli ultimi decenni lo stato di abbandono, l’incuria e le celle fatiscenti e umide hanno portato a rivedere la "posizione" del carcere e l’intento è di trasferire altrove il penitenziario. Infatti, i lavori di costruzione della nuova struttura sono terminati e a breve il castello di S. Giacomo rivedrà la luce.
Il castello imprigionato
A differenza del castello di S. Caterina, posizionato nella parte più alta dell’isola, il castello di S. Giacomo è ben conservato, visto che il suo perimetro è stato protetto da altre mura che hanno costituito il penitenziario di Favignana. Infatti, l’intero carcere è stato edificato intorno al castello, non dentro e una parte adiacente era adibita a campo di lavoro, ed è proprio lì che sorgerà il nuovo penitenziario. Il tempo in cui l’isola di Favignana era un luogo di confino è ormai passato, per fortuna, oggi grazie al turismo sempre più persone possono ammirare la bellezza di quest' isola, con le sue rocce di tufo, il mare smeraldo e i suoi monumenti storici. Tutti aspettano a Favignana il momento in cui il castello di S. Giacomo si riapproprierà del suo posto nell’isola e quando i muri del penitenziario crolleranno anche quello che si è consumato dentro passerà alla storia di questo castello, le cui fondamenta sono in piedi da circa un millennio e pare che abbiano intenzione di resistere anche al prossimo.