L’Ambiente Marino Costiero delle Isole di Marettimo e Levanzo
Marettimo e Levanzo sono le isole minori dell’arcipelago delle Isole Egadi, insieme all’isola di Favignana, al largo della Sicilia nord-occidentale: i loro fondali marini costituiscono un’area di particolare pregio, con peculiari caratteristiche geomorfologiche, naturalistiche ed ambientali. L’area marina circostante le due isole è sottoposta a vincoli di tutela regolamentati per la zona A, B, C a Marettimo e per la zona B, C a Levanzo.
La geomorfologia costiera delle isole di Marettimo e Levanzo è caratterizzata prevalentemente da alte falesie dolomitiche, piccoli scogli e depositi detritici di rocce carbonatiche che risalgono a molti milioni di anni fa (Ma), dal Triassico al Giurassico inferiore e medio (250-160 Ma circa). Nel complesso si tratta di coste alte articolate per la presenza di diverse calette, ove nel corso dei tempi l’azione erosiva del mare insieme al fenomeno di carsismo hanno spesso creato grotte emerse di particolare interesse paesaggistico: è ad esempio il caso della Grotta denominata Cammello sita a nord dell’abitato di Marettimo e della Grotta del Genovese sulla costa nord-occidentale dell’isola di Levanzo. Numerose sono anche le grotte sommerse, distribuite lungo i perimetri insulari nella fascia sommersa del substrato roccioso costituito da dolomie triassiche. Processi di fratturazione primaria, dissoluzione di tipo carsico ed azione meccanica abrasiva del mare hanno insieme creato varie morfologie sommerse quali cavità di crollo, spaccature, passaggi e gallerie, per lo più poco conosciute.
Il fondale marino delle isole di Marettimo e Levanzo è composto essenzialmente da substrato con rocce carbonatiche mesozoiche (250-65 Ma circa) e più al largo da sabbie carbonatiche medio - grossolane di natura organogena, costituite per lo più da resti di organismi animali e vegetali, formando nell’insieme un fondo biodetritico. Il contatto tra gli affioramenti rocciosi calcarei (che sono la parte sommersa del complesso calcareo che costituisce il nucleo dell’isola) e i sedimenti che ricoprono i fondali è generalmente molto vicino all’isola, sito generalmente a circa 1 km da costa ad una profondità di circa 30-40 m. Tale contatto è notevolmente articolato e costituito da ripide scarpate, con pareti sub-verticali, intensamente fratturate e ricoperte da un’abbondante flora e fauna marina. Inoltre ampie conoidi di detrito e massi di crollo sono diffusi sui fondali fino a circa 20-30 m di profondità.
Sulle pareti strapiombanti e sulle secche si sviluppano comunità biologiche di particolare pregio come il coralligeno, mentre la prateria di Posidonia oceanica colonizza i fondali sabbiosi e rocciosi di entrambe le isole fino alla profondità di circa 40 m. Il posidonieto, habitat prioritario (Direttiva Habitat 43/92/CEE), è uno degli ecosistemi più importanti del Mediterraneo e costituisce un habitat di grande pregio per il ruolo ecologico che svolge e per la biodiversità associata: è zona di riproduzione e nursery per molte specie, riduce l’energia delle correnti e delle onde, contribuisce alla stabilità dei fondali e protegge le spiagge anche grazie all’accumulo delle foglie spiaggiate. I servizi ‘ecologici’ forniti dal posidonieto, tra cui la protezione dall’erosione costiera, il rifugio di specie ittiche, la produzione di ossigeno, costituiscono un valore economico rilevante.
Grande interesse è rappresentato dagli ambienti di grotta dove i popolamenti variano verso l’interno in funzione della progressiva riduzione di luce e idrodinamismo, riproducendo quei cambiamenti nelle forme di vita animali e vegetali che normalmente riscontriamo scendendo a profondità maggiori.
Le grotte costituiscono inoltre habitat e rifugio per la fauna criptica, inclusi crostacei e pesci. Tra questi ultimi va segnalata a Marettimo la presenza del pesce noto con il nome comune di brotula (Grammonus ater ), una specie abissale che piuttosto raramente si può incontrare nelle parti oscure delle grotte a bassa profondità.
Negli ambienti rocciosi più superficiali e meno illuminati dell’infralitorale di entrambe le isole è abbastanza frequente individuare la fascia formata dal madreporario coloniale arancione Astroides calycularis, specie a rischio di estinzione. A Levanzo è possibile incontrare il mollusco gasteropode Umbraculum umbraculum, riconoscibile per le dimensioni (fino a 20 cm di diametro), con la conchiglia ridotta rispetto all’animale, il cui mantello presenta colorazioni dal bianco al giallo e arancio.
È assolutamente degna di segnalazione sui fondali di Marettimo, a profondità accessibili al subacqueo, la presenza di alcune specie piuttosto rare per il Mediterraneo, di elevato pregio biologico e di indubbia attrattiva per il turismo subacqueo: piccoli esemplari dell’ofiura Astrospartus mediterraneus e colonie dello cnidario Savalia savaglia, impropriamente chiamato ‘corallo nero’.