Castello Santa Caterina
Eretta a 310 metri d’altezza, sul monte Santa Caterina nell’isola di Favignana in Sicilia, è situata la fortezza che è conosciuta con il nome di "Castello di Santa Caterina". La bellezza maestosa di questa struttura sovrasta l’isola ed è ben visibile anche dalla terra ferma nelle belle giornate. Un luogo dal fascino particolare con il maniero di Santa Caterina che domina il mare e sfida i venti dalla sua altezza. Nel visitare le isole Egadi, nella Sicilia Nord-Occidentale, non si può non fare tappa per immergersi nella storia che il castello racconta con la sua presenza secolare.
La storia del Castello di Santa Caterina
Tutto quello che è presente in Sicilia dal punto di vista architettonico ha sempre vicende ed eventi ricchi di accadimenti, perché le dominazioni che si sono susseguite hanno partecipato a farne la storia, la quale può essere respirata dai visitatori nei vari siti sparsi nel territorio siciliano. Quello che oggi è il Castello di Santa Caterina a Favignana, sorge sui resti di una torre di avvistamento del IX° secolo. A quel tempo, erano i saraceni a dominare in Sicilia e, questi, sull’isola eressero 3 torrette d’avvistamento, delle altre due si sa per certo che una è diventata il castello di S. Leonardo e l’altra è stata distrutta nel corso dei secoli.
Per volere di Ruggero I° d'Altavilla, Gran Conte di Sicilia, entrambe le due prime torrette vennero ampliate per divenire delle fortezze all’inizio del Basso Medioevo. Inoltre, Ruggero I° fece costruire sull’isola, nello stesso periodo anche il forte di S. Giacomo. In seguito, alla fine dell’ottocento, il Castello di S. Leonardo fu demolito e ricostruito come residenza dalla famiglia Florio. Durante la dominazione degli Svevi la fortezza di Santa Caterina fu data in concessione a Palmerio Abate, nominato governatore del castello. Abate fu una figura importante durante la successiva dominazione angioina.
La famiglia d’Angiò, dominando la Sicilia impose molte tasse, e sempre più frequenti erano i soprusi e le violenze contro la popolazione. Da questo quadro storico-politico ed economico ebbero inizio i vespri siciliani contro l’egemonia angioina. A Favignana fu proprio il governatore del castello di S. Caterina, Abate, a portare avanti la rivolta, almeno secondo quanto raccontano le storie popolari. Di certo, questo sarebbe stato un valido motivo per la nomina di Palmerio Abate e i suoi eredi a "Signori di Favignana" una volta che gli aragonesi cacciarono dalla Sicilia i francesi. Durante il 1400, fu un’erede di Abate, Andrea Riccio a far ricostruire le fortezze di S. Caterina e di S. Leonardo, questo contribuì a fortificare l’isola.
Durante il periodo borbonico il castello fu un presidio militare dove vennero imprigionati gli oppositori al Regno delle Due Sicilie. In seguito, il forte venne in parte demolito e devastato dai rivoltosi nel 1860 dopo lo sbarco dei Garibaldini in Sicilia.
Il castello di Santa Caterina di Favignana prende il nome dalla chiesetta che i normanni fecero ergere entro le sue mura ma che è andata perduta nel corso del tempo.
Nel secolo scorso, la fortezza ormai abbandonata a sé stessa, fece da base militare durante le incursioni aeree anglo-americane del maggio 1943. Dopo la guerra, il castello fu requisito dalla Marina Militare e affidato a un custode, d’allora solo il silenzio ha posto il suo presidio sull’altura del monte S. Caterina.
Favignana e le torri
Del passaggio dei saraceni e dei normanni nei castelli-fortezza di Favignana non resta quasi più nulla, a parte qualche reperto archeologico. Però, è nello stemma del comune di Favignana che le tre torri sono presenti, svettano sul vessillo sovrastati dalla figura di un’aquila a simboleggiare la storia di roccaforte che domina monti e mari contro ogni nemico.
La struttura del Castello
Il castello venne costruito con la locale pietra calcarea che è così caratteristica dell’isola: il tufo. La planimetria del castello è su base rettangolare con quattro torri a delimitarne gli angoli. Pertanto, oggi, quel che resta del castello riesce a dare il senso della magnificenza di quando era perfettamente eretto in tutte le sue parti. Un piccolo fossato percorreva tutta la fortezza, dove, nella facciata principale era presente un ponte levatoio. Scavato nella roccia del monte S. Caterina il piano terra, dove erano presenti le segrete del castello, fu adibito a prigione durante l’era borbonica. Il primo piano dell’edificio, essendo una fortezza, era riservato agli alloggi dei soldati della guarnigione, difatti è sovrastato da un terrazzo utile agli avvistamenti, mentre, il piano superiore era, invece, destinato agli alloggi degli ufficiali. Da alcune iscrizioni presenti sulle mura, si presume che ad opera degli aragonesi il castello venne fortificato nel 1616 e che era in attività come fortezza anche nel 1655.
Il castello oggi
Il castello oggi non rende appieno l’idea di ciò che era un tempo, d’altra parte lo stemma della casata degli Aragona, seppur presente nella facciata principale, non è più leggibile, il ponte levatoio è stato sostituito da una passerella e nelle segrete del castello non è più possibile accedere, così che, i messaggi lasciati sui muri dai prigionieri si sono persi nelle pieghe del tempo. Però, nonostante il sito sia lasciato all’incuria, chiunque si trovi a Favignana non dovrebbe tralasciare di visitarlo in quando la visita è libera e il panorama dall’altura del castello è spettacolare!
Come arrivare al Castello di Santa Caterina
Per arrivare in cima al monte di S. Caterina bisogna partire preparati con scarpe e abbigliamento adatto, il percorso prevede un’ora circa di camminata a piedi. Si può anche arrivare fino a metà percorso in bici, auto o scooter. La strada che porta al castello inizia dietro il Museo della Tonnara Florio, questa s’interrompe a metà del percorso divenendo un sentiero, con l’accesso al castello tramite dei gradini. Una volta in cima al castello, si può ammirare la bellezza della costa della Sicilia Nord-Occidentale, circondati dalle pietre che raccontano la storia del suo passato. Difatti, si possono scorgere le città di Trapani, Marsala, Erice oltre alle altre isole delle Egadi: Levanzo e Marettimo con anche l’isolotto di Formica e lo scoglio di Maraone. Il fascino del monte e del castello sulla sua cima pervade ogni visitatore che giunge a Favignana, nei giorni nuvolosi il castello appare come uscito da un racconto gotico tanto è avvolto dalla foschia o dalle nuvole. In primavera il percorso regala tante emozioni tra i profumi della vegetazione tipica della macchia mediterranea e i doni che la natura offre sul sentiero: asparagi e capperi. È consigliabile fare la visita nelle ore meno calde della giornata e con prudenza, soprattutto salendo i gradini e senza sporgersi in modo eccessivo dalle finestre a feritoia del castello, del resto si tratta di un luogo dove possono osare solo le aquile!