Grotta del Genovese

La scoperta della Grotta del Genovese
Nell'isola di Levanzo, una delle più piccole dell'arcipelago delle Egadi, affacciata su una piccola cava e circondata dalla macchia mediterranea, si trova la Grotta del Genovese, una stupenda realtà di formazione carsica molto piccola ma dalla suggestiva bellezza. La caratteristica principale della grotta è rappresentata dall'immenso patrimonio artistico racchiuso tra le sue pareti, scoperta effettuata nel 1949 da una pittrice fiorentina in vacanza nel luogo.
La curiosità dell'artista fu tale da invogliare la Soprintendenza per le Antichità della Sicilia a effettuare scavi stratigrafici ed esplorazioni archeologiche, al fine di comprendere meglio la grande ricchezza della grotta. L'interesse per la scoperta fu elevata entità al punto che furono eseguiti scavi ed esplorazioni anche in altre grotte dell'isola e nella vicina Favignana.

Le incisioni e le pitture presenti
Le incisioni all'interno della grotta rappresentano animali di grandi dimensioni e 4 figure umane. Secondo le ricerche effettuate, tutti i graffiti risalgono al periodo del Paleolitico Superiore, il periodo di passaggio e di cambiamenti climatici molto rilevanti dovuti all'arretramento dei ghiacciai.
In quel periodo l'uomo dovette adattarsi al nuovo ecosistema ed adottare alcuni importanti cambiamenti culturali. Si trasformò in cacciatore, pescatore e raccoglitore di molluschi. Le pitture, colorate in prevalenza di nero, risalgono all'era Neolitica, quando l'agricoltura e l'allevamento erano le attività di maggiore diffusione e gli uomini stavano acquisendo conoscenze in campo metallurgico. I 14 piccoli idoli dipinti nella grotta sono molto conosciuti non solo dagli esperti del settore, 6 di queste raffigurazioni rappresentano una fiaschetta o un violino e hanno una forma tondeggiate con la pancia rigonfia. Gli altri 8 possiedono una forma cilindrica e gli arti superiori vengono accennati appena. La peculiarità delle rappresentazioni pittoriche ritrovate nella Grotta del Genovese è rappresentata dallo stile essenziale, il corpo è filiforme mentre gli arti sono lunghi e sottili, in alcuni soggetti il corpo tende ad aumentare, invece gli arti sono quasi invisibili.
Nella grotta è presente un'unica rappresentazione in rosso che raffigura un essere umano con la testa a forma di cuneo e il corpo più sinuoso. Questa pittura appartiene al periodo Paleolitico, perché, è molto simile ad uno dei personaggi incisi, di conseguenza si può supporre che tale opera sia contemporanea all'epoca delle incisioni.

Le Camere della Grotta
Grazie ai fenomeni carsici, la grotta ha un aspetto molto complesso, infatti è composta da una camera d'ingresso denominata antegrotta dalla quale si può accedere mediante un cunicolo stretto e basso ad una camera interna più lunga definita retrogrotta. L'antegrotta conserva ancora i resti di una fornace utile alla fabbricazione della calce che risale al Medioevo, il retrogrotta, invece, è una zona molto affascinante, in quanto è custode della più grande eredità italiana di arte preistorica ed è stato a lungo inesplorato. Gli abitanti dell'isola conoscevano il sito solo come una perfetta postazione per la caccia e non erano mai stati spinti dalla voglia di perlustrarla, anche perché, per uccidere le loro prede, cioè i conigli, era sufficiente introdurre i furetti. La grotta, dall'enorme valore storico e artistico, è lunga circa 35 metri e larga 8,5, l'antegrotta è illuminata dalla luce del giorno e ha un'imboccatura di circa 8 metri, profondità di 12 e un'altezza pari a 14 metri. La Grotta del Genovese è situata nella proprietà di Castiglione Natale che è l'attuale custode. .

La grande importanza della Grotta del Genovese
Si può affermare con certezza, che nonostante altre numerose scoperte, la Grotta del Genovese è quella più importante, perché rappresenta la massima espressione dell'arte pittorica della preistoria. Una grande novità per l'Italia, in quanto si pensava che la pittura parietale preistorica appartenesse solo alla Francia e alla Spagna. Attualmente è conosciuta in tutto il mondo grazie alla particolarità dei suoi graffiti e delle pitture. Tutto quello che è racchiuso all'interno della Grotta può essere considerato un patrimonio d'eccellenza da preservare e tutelare. Alcune delle figure rappresentate come i cinghiali, i tori e le vacche sono animali sacri alla Dea della fecondità.

 

Visite alla Grotta

Le visite alla Grotta del Genovese di Levanzo verranno effettuate solo di mattina su prenotazione
A seconda delle condizioni meteomarine si raggiungerà la Grotta via mare oppure via terra. Per ragioni di sicurezza, sarà il personale della Grotta a scegliere, a seconda delle condizioni meteo, le modalità di trasporto.
La Grotta dista dal paese 4 Km. (circa 1 ora a piedi). Sull'isola di Levanzo non sono disponibili noleggi di biciclette, scooter e auto.

Importante! La prenotazione è obbligatoria, con almeno 48 ore di preavviso. Il sito è aperto dalle 9.00 alle 13.30. Prima di prenotare la visita e pagarla, accertarsi di avere già prenotato i posti sull'aliscafo almeno un paio di giorni prima perchè, soprattutto nei mesi estivi, la disponibilità last-minute è piuttosto rara.

Prezzi ed info: https://www.grottadelgenovese.it/prezzi.asp