Il Paradiso del Trekking e i Colori della Botanica
Distante e diversa, Marettimo è la più selvatica delle Egadi. A differenza delle sue “sorelle” è montuosa (la vetta più alta è Monte Falcone, 686 metri) e ha diverse sorgenti d'acqua. Così, pur avendo anch'essa un bellissimo mare ed una costa molto scenografica, con alte pareti a picco e grotte profonde dove il mare accende le pareti d'incredibili riflessi, l'isola è una destinazione molto frequentata da chi pratica il trekking. Per loro ci sono una decina di sentieri realizzati dalla Forestale, tutti ben battuti e tabellati con cura, che si dipanano per l'intero territorio dell'isola, partendo dal paese. Tra guglie e pinnacoli volano rapaci e uccelli marini e si sviluppa una folta e profumata vegetazione, ricchissima di specie e sottospecie, aggregazioni vegetali e perfino paleoendemismi. Un paradiso per gli appassionati di botanica ma anche per tutti gli altri che possono immergersi fra colori e aromi di erica, euforbia, cisto, rosmarino, cavolo delle Egadi, garofani selvatici, pini d'Aleppo e lecci, per citare solo alcune delle piante della ricca vegetazione mediterranea. Il sentiero costiero che, sviluppandosi lungo il litorale, in un'ora circa conduce dal paese al fortino di Punta Troia, è il più facile, adatto anche ai "camminatori della domenica".
Costruito su una roccia dirupata in epoca medievale, il piccolo castello fu lungamente adibito a prigione. Adesso è un centro visite e Informazioni dell’Area Marina Protetta delle Egadi che, con i suoi 54mila ettari, è la più grande d'Italia, con una notevolissima biodiversità. Qui vegeta ad esempio la prateria di poseidonia oceanica più estesa del Mediterraneo (circa 7700 metri) e sono state avvistate foche monache e tartarughe. Il fortino è stato restaurato e ha stupende terrazze dalle quali affacciarsi su rocce e mare. Al castello si può arrivare anche da un percorso più impegnativo, che si sviluppa più in alto, e in questo caso si potrà vedere il sito di Case Romane, con alcuni ruderi datati fra il I secolo a.C. e il IV d.C. e una chiesetta paleocristiana dell'XI secolo. Chi ama i panorami non deve assolutamente perdersi la salita al Semaforo e soprattutto su Monte Falcone. Parlando invece di mare, bisogna dire che poiché le spiagge sono quasi tutte abbastanza difficili da raggiungere, conviene senz'altro noleggiare una barca o farsi accompagnare nelle calette dai marettimari che offrono un comodo servizio taxi. Il mare da non perdere è quello di Cala Bianca con la Grotte delle Sirene, Cala Spalmatore, Cala Nera, Punta Bassano, Cala Marino. Il centro della socialità è il paese di Marettimo, dove si trovano i piccoli ristoranti in cui gustare il delizioso brodo di aragosta con spaghetti spezzati, specialità della cucina locale. Qui si trascorrono in compagnia piacevolissime serate, si prendono a noleggio le barche, si raccolgono informazioni per le passeggiate... e si la scorta del prelibato miele. La quantità di erbe aromatiche e l’assenza d’inquinamento favoriscono infatti il lavoro delle api, nelle botteghe del paese trovate purissimo miele di rosmarino, di cardo e di erica, tipici di Marettimo.
Le grotte sono la caratteristica della costa di Marettimo ed il giro dell’isola in barca, per vederle è un must per tutti i visitatori. Alcune sono sottomarine e dunque riservate a chi ha dimestichezza con le immersioni come la Grotta della Cattedrale, che deve il nome all'ampiezza dell'antro e alla quantità di stalattiti e stalagmiti che sembrano colonne di marmo. Altre invece sono più superficiali e accessibili con uno snorkel, semplicemente nuotando e perfino in barca: fra gli antri più famosi la Grotta del Cammello, la Grotta del Tuono, che deve il nome al fragore che vi si produce quando il mare è in tempesta, la Grotta Perciata e la Grotta del Presepe.
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Informazioni
Maria Cristina CastellucciLe Guide di Repubblica - Trapani e La Sicilia Occidentale