Le Spiaggette Sassose ed il Tramonto del Faraglione

Levanzo è davvero piccina, nemmeno sei chilometri quadrati di rocce selvatiche e macchia mediterranea che culminano nei 270 metri del Pizzo Monaco. Non ci sono strade (a eccezione di un breve tratto rotabile che dal porticciolo si spinge a ovest per un breve tratto) ma solo sentieri di terra battuta, lungo i quali ci si sposta a piedi, accompagnati in estate dal frinire delle cicale e e dallo sciabordare delle onde del mare. Destinazioni? Capo Grosso e il faro abbandonato, attraversando tutta l'isola, fra le macchie di vegetazione mediterranea bassa e profumata; e Cala Tramontana, che con i suoi fondali sassosi è ideale per chi vuole fare un pò di snorkeling. Cala Fredda e Cala Minnola, le più vicine all'abitato, con le spiaggette sassose orlate dai pini e dal mare trasparente (lungo questo itinerario si incontrano vecchi magazzini dei Florio e il loro vecchio casale, oggi di proprietà privata); il Faraglione, dove si ammira uno dei tramonti più belli delle Egadi. Gli sportivi possono percorrere il sentiero fin qui con la mountain bike, e come premio potranno riposare su questa che è considerata una delle spiaggette più belle dell'arcipelago (e non solo), con i ciottoli bianchi, il mare trasparente e la vista da una parte su Favignana, dall'altra su Marettimo. Pur essendo così piccola, Levanzo ha una notevole importanza archeologica, grazie alla presenza della Grotta del Genovese, considerata uno dei siti preistorici più importanti del Mediterraneo. In questo antro naturale affacciato sul mare, nel 1949 furono casualmente scoperti graffiti e dipinti preistorici. La grotta, infatti, è divisa in un antro d’ingresso, che era già ben noto, e uno più piccolo, al quale si arriva attraverso uno stretto cunicolo, dove sono stati dipinti e incise figure di animali (buoi, cavalli, ma anche cervi e tonni) ed esseri umani, che gli archeologi datano fra 10mila e 7mila anni fa, ipotizzando che l'antro potesse essere una sorta di santuario. La grotta, che si affaccia su una caletta da una trentina di metri d'altezza, si raggiunge in barca, a piedi o con la jeep del custode e si può vedere tutti i giorni, prenotando una visita guidata (per info e contatti: www.grottadelgenovese.it). A Levanzo, l'antica Phorbantia, vivono poco più di duecento persone, tutte nelle casette bianche e squadrate raccolte intorno al porto. Non ci sono discoteche o lounge bar, niente movida. Chi sceglie questa isola lo fa per stare tranquillo e, anche se a luglio e agosto può esserci un pò di affollamento, specie per via dei gitanti che arrivano per una breve sosta, questa isoletta non è una destinazione internazionale ma, al contrario, è da preferire per vacanze di tutto riposo. Le giornate trascorrono al mare, da vivere anche da una barca, che si può noleggiare facilmente al porto, con o senza skipper. Di sera, poi, ci si ritrova nella terrazza del bar sopra al porto a guardare le luci di Favignana e di Trapani che luccicano nel buio, con un gelato, una granita o magari un cabbucio, morbida focaccina imbottita "alla levanzara" con tonno e pomodoro. 

Chi si diletta di immersioni subacquee intorno a Levanzo ha la la possibilità di vedere due siti archeologici sottomarini. A Cala Minnola a 25 metri di profondità, vi sono decine di anfore romane, trasportate da una nave affondata nel I secolo, mentre a Capo Grosso erano ancorate le navi romane che, il 10 marzo 241 a.C. si apprestavano alla battaglia delle Egadi Per fare prima, le ancore non furono tirate a bordo, ma le cime vennero tranciate, sicché ora esse giacciono sul fondo. D'interesse ambientalistico l’immersione nei pressi del Faraglione, da organizzare preferibilmente nel tardo pomeriggio per potere ammirare, una volta riemersi, lo spettacolo del tramonto su Marettimo.

  • Informazioni
    Maria Cristina Castellucci
    Le Guide di Repubblica - Trapani e La Sicilia Occidentale