Sentiero 1: Grotta del Genovese

Lasciando il centra abitato a sinistra del porto, si prosegue, in buona salita, lungo una strada asfaltata che si dirige verso Pizzo Monaco. Dopo poche centinaia di metri si raggiunge un'ampia vallata, suddivisa in piccoli campi delimitati da una rete di muretti a secco, sino a qualche decennio fa coltivati a vite.
Ad est, le Case Florio e la Torre Saracena delimitano il paesaggio; il sentiero in larga parte sterrato, diviene, una volta superata la vallata, ben lastricato in seguito a recenti interventi di ripristino. Raggiunto il “Rifugio Forestale”, in pietra, prossimo alla pineta del Demanio, il percorso si divide: a sinistra, si procede, in leggera salita, verso la Grotta del Genovese. Ad est si intravede la sagoma della rocca di Erice e del monte Cofano; a sinistra del sentiero, il Pizzo del Monaco, sul quale si può salire seguendo un breve ma ripido sentiero che parte dal ciglio stradale. Superata la pineta di Pino d’Aleppo, il sentiero, ben sistemato con una staccionata, comincia a scendere lungo il costone sino alla grotta, nascosta in basso a sinistra. La vegetazione, rada, è quella tipica dell'isola, con large macchie di lentisco circondate da Euforbia dendroides, cisto, senecio.

La grotta prende il nome della contrada e della Cala su cui si affaccia. La cavità anteriore (antegrotta), abbastanza larga, è alta 4 m e profonda 12 m. La grotta interna, con i graffiti ed i disegni preistorici è lunga 35 m e si raggiunge attraversando un cunicolo alto circa 60 cm e lungo 3 m. Per visitarla occorre rivolgersi al custode. È un percorso particolarmente godibile in primavera ed a fine estate, da percorrere preferibilmente nelle prime ore della giornata. La Cala è ridosso dei venti di S. SE e SW.

Vegetazione tipica: Pino d'Aleppo, Euforbia dendroides, lentisco, fico d’india. cappero, timo, Erica arborea, oleastro, terebinto.

Percorso: Pedonale, Bike
Difficoltà: Facile
Distanza: 3,4 km
Tempo: 80 min
Dislivello: 150 m